integrazione

DARE SENSO ALLE PAROLE

Marcia è una mediatrice culturale arrivata dal Brasile nel 1992. In Italia ha seguito un percorso professionale legato alla mediazione culturale, collaborando ad oggi con MAMRE Centro etnopsichiatrico (Torino) e ALMA MATER Centro interculturale delle donne (Torino). In questo video-colloquio racconta la sua storia e il senso del lavoro di mediazione nei contesti interculturali. 

TROPPA SOLIDARIETÀ

Adramet sta provando a costruire un futuro migliore non solo per i migranti ma anche per gli italiani. Dopo anni di lavoro nella mediazione culturale un suo amico voleva aprire un centro d’accoglienza e chiese ad Adramet: “Vuoi rischiare con me?”, lui rispose di sì ma voleva che le persone migranti fossero messe nelle condizioni di essere autonome e non assistite dagli operatori. Così nel 2011 nasce a Cavoretto la Coop. Carapace, un piccolo miracolo fatto di fatica e orgoglio.

PARTIRE DA TURISTA

Fartun. Nel 1992 viveva a Mogadiscio e amava suonare lo djembe. Era una ragazzina ribelle, come Antigone. A dodici anni usava il canto come forma di protesta e resistenza; ma nel suo paese, la Somalia, i clan erano in guerra tra loro e dire la propria era una follia. Così la famiglia la fa viaggiare nel 1993 con un visto turistico. Destinazione: Italia, la casa della zia.

COSTRUIRE UN FUTURO

Incontriamo Misbao della Guinea che sogna di fare il giornalista. Ci dice che “non c’è dignità in queste morti in mare” e che da parte dei migranti c’è molta consapevolezza del pericolo che si corre, anche se il viaggio si rivela più pericoloso di quello che immagini. Ci racconta di come costruire il futuro e ci dice che è deluso, che questo fenomeno non è una migrazione ma una trappola. L’Europa, un miraggio. Ora Misbao pensa di aver compreso tante cose. Ha conosciuto dove e come va una parte di mondo.

UNA PICCOLA COMUNITÀ

Stella racconta la sua esperienza come operatrice sociale della Coop. Atypica di Collegno. Nata nel 1991, la Cooperativa Atypica abita gli spazi di Villa5, dentro il parco dell’Ex Manicomio di Collegno. Realizza progetti rivolti all’infanzia, all’adolescenza e ai giovani attraverso il teatro, la formazione, la ricerca e la mediazione interculturale. Si occupa da tempo dell’accoglienza e dell’integrazione di richiedenti asilo e migranti. Nel 2017 i giovani migranti della Coop.